Cristina CARNELLI – Dove Cade la terza Ghinea: la letteratura al femminile della casa editrice La Tartaruga 1975-1997

Relatrice: Prof. Giovanni Turchetta
Correlatore: Prof.ssa Irene Piazzoni
Università degli Studi di Milano
Facoltà di Lettere e Filosofia
Anno Accademico 2008/2009
Tesi in letteratura italiana contemporanea/editoria
mail: cristina.carnelli(at)gmail.com

Abstract

La Casa Editrice La Tartaruga è stata fondata da Laura Lepetit nel 1975; la storia e l’attività di questa Casa Editrice sono l’oggetto della presente tesi di laurea.
La Tartaruga è stata una casa editrice peculiare, che ha pubblicato solo e unicamente libri scritti da donne e ha condotto durante gli anni della sua attività una precisa politica di scoperta e di valorizzazione della letteratura al femminile.
La scelta di limitare il periodo di analisi agli anni che vanno dalla fondazione, nel 1975, all’acquisizione da parte di Baldini & Castoldi, nel 1997, è dovuta alla volontà di analizzare gli anni in cui La Tartaruga ha avuto piena e completa autonomia nelle scelte editoriali e di mercato.
Il contesto in cui è nata La Tartaruga è fondamentale per capirne il percorso, ma soprattutto per comprendere quali siano state le motivazioni che hanno portato Laura Lepetit a fondare la casa editrice e a darle degli obiettivi così precisi e delineati.
Certamente il percorso di Laura Lepetit, così come della Tartaruga, sarebbe stato molto diverso senza la presenza, negli anni sessanta-Settanta, del Movimento femminista. Alla rinascita del Movimento femminista negli Stati Uniti degli anni Sessanta e allo sviluppo del movimento in Europa e in Italia è dedicato il capitolo 1. Una premessa necessaria e senza la quale, a mio avviso, non sarebbe possibile un’analisi del percorso della Tartaruga.
Lo sguardo posato sulle principali case editrici femministe italiane e straniere nel capitolo 2 serve a inquadrare La Tartaruga all’interno di un contesto dal respiro internazionale, quello delle case editrici nate anche loro sull’onda del Movimento femminista, come The Feminist Press, Virago Press, Les Editions des Femmes (per citare solo le più note), che nel corso degli anni hanno dichiarato esplicitamente le loro motivazioni e le loro scelte editoriali: le stesse motivazioni e, molto spesso, le stesse scelte a livello editoriale che ritroviamo nella Tartaruga.
All’interno del capitolo 2 sono anche presentate le principali case editrici e riviste femministe italiane, attive e non attive, che dagli anni Settanta alla metà degli anni Novanta hanno dato il via a un proprio percorso nello sviluppo e nella diffusione del pensiero e della letteratura delle donne in Italia, percorso che si è affiancato a quello della Tartaruga.
Anche la Tartaruga, così come alcune delle altre case editrici femministe straniere e italiane, ha cercato di trovare il giusto equilibrio tra una volontà editoriale di stampo dichiaratamente più teorico e militante, più vicina, perciò, al Movimento femminista, e la necessità che le opere pubblicate riscontrassero anche il favore del pubblico, una necessità, in poche parole, commerciale.
Queste case editrici avevano come obiettivo mostrare che la letteratura e il pensiero delle donne sono culturalmente rilevanti e non possono essere relegati in un angolo: non ci si può permettere di prescindere dall’apporto che molte scrittrici e pensatrici hanno dato alla cultura. Questa considerazione è stata raggiunta anche grazie all’opera di queste case editrici, pioniere e sperimentatrici, mosse negli anni da una passione politica che è anche culturale e che, a volte, hanno potuto dimostrare inoltre che la letteratura e la saggistica femminile possono essere scelte vincenti anche a livello editoriale, attuando così un cambiamento di atteggiamento anche nell’editoria generale che, oltre a dare più spazio alle autrici, ha dato il via a collane o serie dedicate alla cultura delle donne.
Alla storia della Casa Editrice La Tartaruga è dedicato il capitolo 3. Il capitolo è diviso in tre parti. Nella prima ho parlato di Laura Lepetit prima della fondazione della Tartaruga, ovvero come sia nata l’idea della Tartaruga, quali siano state le esperienze che hanno contribuito alla sua creazione. Nella seconda parte ho tracciato brevemente la storia della Casa Editrice: il progetto iniziale, le tappe della sua creazione, lo svolgersi dell’attività e dei movimenti societari. Nella terza parte ho cercato di organizzare alcuni dati riguardanti la Casa Editrice, principalmente riguardo il numero dei libri pubblicati, la loro tipologia, la divisione in letterature, la presenza o meno di paratesti introduttivi. L’assenza di un archivio della Casa Editrice La Tartaruga ha limitato le fonti e i dati disponibili sui libri e sulle pubblicazioni: non è stato perciò possibile dare indicazioni sui dati di vendita, sulle tirature, avere una idea precisa delle ristampe e della rassegna stampa.
L’analisi del catalogo della Casa Editrice al capitolo 4 è stata condotta tramite la ricerca di tutti i libri stampati dalla Tartaruga, ristampe comprese, e l’analisi dei testi, delle autrici, e di tutti i paratesti: ho archiviato così ogni copertina e ogni quarta di copertina, tutte le prefazioni, postfazioni o introduzioni, ogni indicazione bio-bibliografica sulle autrici.
Ho ricercato inoltre saggi critici sulle autrici pubblicate e, tramite i cataloghi di spoglio delle Biblioteca Centrale Sormani, di alcuni centri di documentazione e gli archivi ondine dei principali quotidiani, le recensioni ai libri pubblicati dalla Tartaruga: di queste ultime ho usato attivamente e riportato in bibliografia solo quelle che, a mio avviso, oltre alla semplice presentazione del libro cercavano di dare un profilo critico dell’autrice e dell’opera.
Nella prima parte del capitolo 4 ho analizzato i primi anni di attività della Casa Editrice, nel suo accumularsi di libri editi senza una divisione per tipologie o collane: ne consegue una scansione piuttosto meccanica, dovuta alla volontà di analizzare questi primi anni come un blocco unico di assestamento della Casa Editrice e di sperimentazione di linee editoriali. Successivamente l’analisi ha seguito la divisione delle collane avvenuta dagli anni Ottanta in poi; partendo dalla Narrativa fino ad arrivare ai Pocket, il catalogo della Tartaruga si spiega e si dispiega: iniziano a fare parte del progetto della Tartaruga una serie di autrici e di opere in cui è possibile riconoscere quel determinato gusto culturale che è proprio della Tartaruga, espresso sia a livello di scrittura che di temi, in un discorso che colga i nessi interni fra le autrici e le opere, le continuità dei discorsi e le varie angolature da cui è mostrata la presa di coscienza della donna.
Alla fine della mia analisi ho riportato nel capitolo 5 un’intervista a Laura Lepetit, del novembre 2009, quando il lavoro di ricerca dei materiali era già ultimato e la struttura di questa tesi era già definitiva. Questo colloquio mi ha permesso di portare alla luce alcuni punti interessanti, trovare conferme ad alcune mie supposizioni e comprendere al meglio la Casa Editrice.
Porre alla fine di un percorso di analisi dell’attività di una casa editrice le parole e i giudizi della fondatrice della casa editrice stessa è un onore riservato a pochi e un’occasione unica di cui sono grata; ho preferito perciò lasciare per ultime le parole di Laura Lepetit, come miglior conclusione per questa mia tesi, facendo sì che siano le sue parole a riunire e armonizzare i giudizi e le notazioni che ho dato nel corso della mia trattazione.
In appendice vi è il catalogo della Casa Editrice La Tartaruga dal 1975 al 1997. Vi sono riportati tutti i libri editi nelle varie collane (anche, perciò, quei libri usciti nella Varia o in Narrativa e poi riproposti sotto un’altra veste in collane come Il Quadrifoglio o Pocket), indicando per ciascuno, oltre ad autore e titolo italiano, la descrizione fisica, l’eventuale collana di appartenenza, il traduttore e l’ autore del saggio introduttivo, ove questo sia presente, e, nel caso di opere straniere, il titolo originale.

Indice

Cap. 1 Uguale, complementare, differente: il neofemminismo fra politica società e cultura
1.1 Una molteplicità di femminismi: la rinascita del Movimento femminista fra gli anni Sessanta e Settanta
1.1.1 La nascita del Second wave feminism negli Stati Uniti
1.1.2 Il Movimento femminista in Europa
1.1.3 Il Neofemminismo in Italia

Cap. 2 Quando l’editoria è donna: sguardo sull’editoria al femminile
2.1 Una panoramica delle voci del femminismo nel mondo
2.2 L’editoria femminista in Italia
2.2.1 Principali case editrici femministe fra 1970 e 1997
2.2.2 Riviste femministe italiane
2.2.3 Altre esperienze di editoria al femminile

Cap. 3 Dietro il guscio: storia della Casa Editrice
3.1 Uno sguardo circospetto
3.1.1 Laura Lepetit prima della Tartaruga
3.1.2 L’editoria italiana negli anni Settanta: editoria di apparato, militante e di qualità
3.2 La strada è fatta di piccoli passi e grandi improvvisazioni
3.2.1 Partire con le idee chiare e dei buoni consigli
3.2.2 Un nome, una dimensione e un percorso da fare
3.3 “I libri nascono, crescono, hanno bisogno di essere accuditi”
Cap. 4 Una costellazione di nomi in quarta di copertina: il catalogo
4.1 “Storie parallele e non riconosciute”
4.2 Nell’oceano del narrare: costellazioni, bussole e indirizzi
4.2.1 Tre indirizzi ideali per la narrativa: classica, contemporanea, 800/900
italiano
4.2.2 Le costellazioni della scrittura: la narrativa della Tartaruga dal 1988 al
1997
4.3 L’anima oscura delle donne: La Tartaruga Nera
4.4 La funzione della consapevolezza: la Saggistica
4.5 La Tartaruga Blu: sogni e incubi della fantascienza al femminile
4.6 Sguardo di donna/sguardo su donna
4.7 Gli Epistolari. Virginia Woolf, Marcel Proust e Reiner Maria Rilke
4.8 Gli altri discorsi: Varia, Quadrifoglio e Pocket

Cap. 5 Colloquio con Laura Lepetit

Bibliografia

Appendice. Catalogo 1975-1997
Redazione

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