Donne e lavoro

Donne e lavoro

I testi di seguito segnalati sono classici, studi, saggi, articoli e riviste che affrontano il rapporto tra donne e lavoro, in particolare a seguito di ciò che negli anni Novanta è stata definita “femminilizzazione del lavoro”. Alla luce dei cambiamenti che negli ultimi trenta anni hanno segnato il rapporto tra donne e lavoro, i testi selezionati sono quelli che più danno il senso degli studi e delle esperienze del lavoro per parte di donne, con un taglio, non casuale, di vicinanza cronologica al presente.

Arendt, Hannah (1958) Vita activa (The human condition), U.S.A.: The University of Chicago

Un classico della filosofia del pensiero politico, in cui la Arendt, più di cinquant’anni fa, attua una spregiudicata analisi della società di massa denunciando la condizione dell’uomo contemporaneo condannato alla solitudine. Il pericolo è l “espropriazione del mondo” da parte dell’uomo moderno, che prima corrode lo spazio politico e poi minaccia il cosmo naturale.

Pateman, Carole (1989) “The Patriarchal Welfare State”, in Carol Pateman, The Disorder of Women, Cambridge: Polity Press, pp. 179-209

Un classico della lettura per parte di donna dello stato sociale patriarcale, che teoricamente e storicamente ha individuato il criterio della cittadinanza nell’indipendenza, i cui elementi sono basati su qualità e abilità maschili. Infatti gli uomini sono stati visti come possessori delle capacità richieste di “individui”, “lavoratori” e “cittadini”, mentre alle donne, al femminile, è stato associato il significato di “dipendenza”. Da qui i paradossi e le contraddizioni della cittadinanza delle donne.

Vantaggiato, Iaia (1996) “La femminilizzazione del lavoro”, in AA.VV., Stato e diritti del postfordismo, Roma: Manifestolibri

Vantaggiato traccia il quadro della femminilizzazione del lavoro all’interno del più grande quadro del postfordismo. Le coordinate del testo sono due: la “crisi della società fordista” con cui entra in crisi anche “il soggetto maschile che di quella società era il principale referente empirico”, e la rottura del patto sociale che affidava alle donne gran parte del lavoro di riproduzione.

AA.VV. (1997) La rivoluzione inattesa, Milano: Pratiche

In questa raccolta di saggi le autrici – G. Longobardi, I. Vantaggiato, L. Muraro, A. Buttarelli e W. Tommasi – affrontano il rapporto tra donne e lavoro alla luce di ciò che in quegli anni è stata definita “femminilizzazione del lavoro”, ognuna mettendo a tema un elemento specifico, dal denaro al tempo, dalla dicotomia necessità/libertà al “simbolico vivo”.

Borderías Cristina (2000) Strategie della libertà. Storie e teorie del lavoro femminile, Roma: Manifestolibri

Testo pioniere di lettura per parte di donna di ciò che negli anni Novanta è stata definita la femminilizzazione del lavoro. Una raccolta di articoli pubblicati in Spagna, frutto di interviste a donne operaie e di classi popolari, che raccontano delle strategie delle donne per guadagnare spazi di autonomia all’interno di situazioni di costrizione sociale.

Nannicini, Adriana (a cura di) (2002) Le parole per farlo. Donne al lavoro nel postfordismo, Roma: DeriveApprodi

Il testo presenta un laboratorio, il Laboratorio Donnelavorincorso di Milano, che è un esempio, uno dei diversi, che negli ultimi anni hanno messo a tema la questione del lavoro attraverso la narrazione, il racconto e il confronto; ma fa anche il punto sulla questione lessicale del lavoro al femminile con l’affermazione del bisogno di inventare un lessico.

Ehrenreich, Barbara e Russell Hochschild, Arlie (a cura di) (2002) Donne globali. Tate, colf, badanti, Milano: Feltrinelli

Una raccolta di quattordici studi condotti da studiose di diversa provenienza geografica, che affronta il rapporto tra il lavoro e le donne che da diverse parti del pianeta arrivano nei paesi del “primo mondo” per lavorare, nell’ottica di ciò che è stata definita “esternalizzazione del lavoro di cura”. Queste donne vanno a colmare il “deficit di cura” che l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro occidentale ha creato, con un passaggio di consegne del lavoro di cura da donna (occidentale) a donna (del terzo mondo), che esclude ancora una volta gli uomini.

Libreria delle donne di Milano (marzo 2006) Tre donne e due uomini parlano del lavoro che cambia, Quaderni di Via Dogana

Pubblicazione di alcune relazioni presentate alla tavola rotonda “Femminilizzazione del lavoro e postfordismo” nella giornata di dibattito “la f@brica i la societat” al Museo di Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA) il 29 aprile 2005. Interventi di Cristina Borderias, Christian Marazzi, Sergio Bologna, Lia Cigarini e Adriana Nannicini.

Libreria delle donne di Milano (giugno 2008) Il doppio sì. Esperienze e innovazioni, Quaderni di Via Dogana

Il Quaderno, a cura del Gruppo lavoro della Libreria, nasce dall’ascolto delle esperienze di donne che lavorano part-time, mettendo quindi in pratica il doppio sì – sì al lavoro, sì alla maternità. Ne viene fuori innanzitutto un protagonismo delle donne nel lavoro, sia di produzione che di riproduzione, in secondo luogo la necessità di portare la maternità sulla scena pubblica, riappropriandosene come senso e espressione di libertà femminile, infine uno spostamento del conflitto sulla divisione del lavoro produttivo e riproduttivo dal terreno familiare a quello dell’organizzazione complessiva del lavoro (con il coinvolgimento di molti uomini).

AA.VV. (2008) “La differenza al lavoro”, in Annarosa Buttarelli e Federica Giardini (a cura di), Il pensiero dell’esperienza, Milano: Baldini Castoldi Dalai, pp. 165-206

“La differenza al lavoro” è la sezione che riporta gli interventi del XII Simposio dell’Associazione Internazionale delle Filosofe (Roma, 2006) sulla questione donne-lavoro. Lia Cigarini Un’altra narrazione, Tiziana Vettor Lavoratrici dadaiste, Luigina Mortari L’esperienza della cura e Birge Krondorfer Un’arringa a favore del volontariato.

Libreria delle donne di Milano (ottobre 2009) Immagina che il lavoro, Sottosopra

“Un manifesto del lavoro delle donne e degli uomini scritto da donne e rivolto a tutte e tutti perché il discorso della parità fa acqua da tutte le parti e il femminismo non ci basta più”. Un manifesto in 10 punti: 1. Primum vivere. Anche in tempo di crisi 2. Adesso che il lavoro l’abbiamo conosciuto 3. Il lavoro è molto di più 4. L’arte della “manutenzione” dell’esistenza: matrix del futuro, non archeologia domestica 5. Il doppio sì 6. Il lavoro visto da dentro: un’altra organizzazione è possibile 7. Stanche di parità 8. Dire ascoltare contrattare 9. Immaginare il futuro 10. Guardare oltre e forzare i confini dà vantaggi e fa crescere la libertà.