Loretta Campagna – Wister e me. Il racconto di un incontro

Sono una formatrice e non solo e l’aula è il mio luogo di lavoro. Mi sono sempre occupata contemporaneamente di parità e ho avuto incarichi politici e sindacali. Ho sempre tanti interessi, ma sono capitata in un momento in cui avevo bisogno di stimoli, di ritrovare una carica di energia e interessi e per questo  voglio raccontarvi di un incontro.

Quest’anno di gennaio ricevo dai servizi sociali del mio comune un invito per un convegno su smart city (Evento SMART 2020. Nuova programmazione comunitaria 2014-2020 a supporto dell’innovazione e della crescita sostenibile dei territori. Gennaio 2014 Cori) e decido di partecipare all’incontro perché mi sento incuriosita, anche se francamente non è proprio il mio ambito di intervento. Effettivamente trattano di temi che non sono i miei, però seguo con grande interesse l’intervento di una professoressa.

Lei si chiama Flavia Marzano e mi incuriosiscono due cose: la leggerezza delle sue slide e una sigla che compare su di esse. La sigla che compare su ogni slide è Wister e lei ci spiega il significato. Wister è un acronimo e sta per Women for Intelligent and Smart Territories.

Dice che non possono esserci smart territories senza il rispetto di genere.

Ci dice che Wister è una rete di donne nata da una sua personale mailing list e ci dice soprattutto che è aperta a tutte quelle donne che siano interessate a fare, dice ancora che è una costola di Stati generali dell’Innovazione e su questi temi soprattutto si muove, per superare il digitale divide di genere.

Dicevo che sono stata incuriosita da due cose, ma in realtà ce ne è una terza che desta il mio interesse: c’è un posto vuoto con su una scritta “Postooccupato”. Flavia ci spiega che è una campagna per ricordare una donna che non c’è più, che non potrà essere presente perché uccisa per mano di un uomo, sia esso marito, fidanzato, compagna, ex.

Quella sedia è un gesto concreto dedicato a tutte le donne  vittime di violenze erroneamente attribuite a sentimenti e amore. Donne che non avranno più modo di poter dire la propria, partecipare alla vita di una società civile.

Il posto occupato, scoprirò poi, partecipando ad altri incontri dove c’è lei e le wister, c’è sempre, in memoria.

Ascolto con piacere questa donna che si lascia ascoltare, che ci lascia la sua mail e alla fine della prima parte del convegno, durante la nostra pausa pranzo, con timidezza, mi avvicino alla professoressa e chiedo se posso inviarle una mail per mettermi a disposizione.

Ripeto sono una formatrice, una donna estroversa a cui piace parlare e intrattenere, che governa aule di adulti, anche di molto adulti, eppure in alcuni momenti la timidezza ha il sopravvento e mi fa fare delle figure! Quindi mi avvicino chiedendo scusa se la disturbo e chiamandola professoressa, nel momento peggiore, mentre sta mangiando!

Flavia mi risponde che ci si chiama per nome e che sarebbe ben contenta di ricevere una mia mail e di inserirmi nella mailing list di Wister (per fortuna lei non si fa grandi problemi!)… e così faccio. Torno a casa e scrivo una mail a Flavia che mi inserisce.

Inizio a capire come si muove il mondo Wister e per farlo cerco con google Wister.

Scopro così che esiste un sito (http://www.wister.it/), con cui si può collaborare, e che sono state già fatte diverse iniziative, diversi learning meeting, come vengono definiti, forma gratuita di condivisione di saperi e conoscenza. Scopro che è già stata fatta una collana di ebook e mi iscrivo alla rete attraverso Stati Generali dell’Innovazione (così come suggerisce il sito).

Incomincio a ricevere così tante mail di donne della rete che segnalano convegni, invitano a convegni, che si indignano per azioni scorrette nei confronti delle donne (a proposito esiste anche un semaforo per segnalare le iniziative e i convegni che cambia colore a seconda della presenza delle donne o meno: rosso (Moc: Man Only Conference) senza nessuna donna tra i relatori, giallo (Woc: Women Open Conference) con meno del 40% di donne tra i relatori e verde (Eoc:Equal Opportunity Conference) con almeno 40% di donne tra i relatori).

 

Partecipo ad alcuni convegni via streaming, sì perché le Wister sono donne che con il digitale ci sanno fare e quindi è possibile seguire gli eventi lontani e commentarli via Twitter.

Poi passo all’azione e chiedo come posso rendermi utile e così partecipo all’interno di ForumPA ad un Open Talk, tavoli aperti di partecipazione, con un tavolo sul lavoro delle donne(http://www.wister.it/delle-donne-confronto-italia-ed-europa/).

Oggi faccio parte da quasi un anno di questa rete di donne, formata da professionalità diverse, che ha come obiettivo quello di offrire una formazione dalle donne alle donne su tematiche di genere, con particolare riguardo alle nuove tecnologie, offrendo alle meno tecnologhe un’opportunità di entrare nel mondo digitale. Ho scoperto un mondo di reti al femminile e sono nel gruppo sulla toponomastica femminile e in quello degli Stati Generali delle donne verso il semestre europeo, ho contatti con tante donne impegnate nei campi più diversi con la convinzione che la rete di donne sia importante per migliorare la qualità della vita di uomini e donne. Ho imparato ad essere presente su diversi social network, che uso per restare in contatto con il mondo scoperto e sono attiva a mia volta nel creare sul mio territorio reti femminili ed occuparmi di pari opportunità. A mia volta ho presentato a Flavia altre mie amiche per condividere con loro questa mia scoperta.

Che dire: viva le reti, viva Wister e grazie Flavia.

 

Flavia Marzano, informatica, presidente di Stati Generali dell’Innovazione, membro dell’Innovation Advisory Group di EXPO2015, docente alla Sapienza di Laboratorio di Tecnologie per l’Amministrazione Digitale, coordinatrice del Comitato degli Esperti per l’Innovazione di OMAT360, consulente per la Pubblica Amministrazione e le imprese per l’innovazione e lo sviluppo della Società dell’Informazione e della Conoscenza, valutatore esperto del V, VI e VII Programma Quadro della Commissione Europea, blogger per wired.it, Pionero e CheFuturo!.

 

 

Loretta Campagna, sociologa, formatrice per Comuni e Province del territorio laziale; rete Wister.

 

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