Femminismo ed Esperienza Giuridica. Gli abstract dei singoli saggi (Edizioni Efesto, 2017), a cura di Anna Simone e Ilaria Boiano

Femminismo ed Esperienza Giuridica. Gli abstract dei singoli saggi (Edizioni Efesto, 2017), a cura di Anna Simone e Ilaria Boiano

Capitolo 1

Diritto/diritti/giustizia e pensiero femminista: breve storia di un rapporto controverso

di Anna Simone

 

Abstract

In questo articolo delineerò i tratti principali che hanno attraversato il rapporto controverso, complesso e stratificato tra diritto/diritti/giustizia e femminismo sia sotto il profilo più strettamente giuridico sia sotto il profilo più sociologico e filosofico. L’ipotesi di fondo, che caratterizza anche la specificità innovativa di un indispensabile nuovo approccio epistemico al rapporto stesso, si dipanerà provando ad andare oltre la dicotomia dentro/fuori il diritto, per ripensare il femminismo stesso come limite dell’approccio positivista e, al contempo, come matrice rigenerativa, esperenziale della stessa prassi giuridica.

Parole chiave: Diritto, Diritti, Giustizia, Femminismo, Simbolico, Conflitti, Esperienza.

 

In this article I will outline the main traits that have gone through the controversial, complex and stratified relationship between law/rights/justice and feminism, both from a strictly legal point of view and from a sociological and philosophical point of view. The basic hypothesis, which also characterizes the innovative specificity of an indispensable new epistemic approach to the relationship itself, will unravel trying to go beyond the dichotomy inside/outside the law, to rethink feminism itself as the limit of the positivist approach and, at the at the same time, as a regenerative, experiential matrix of the same legal practice.

Key words: Law, Rights, Justice, Feminism, Symbolic, Conflicts, Experience.

 

Capitolo 2

Femminismo ed esperienza giuridica. A proposito del ritorno di una antica regula juris [1]

di Silvia Niccolai

 

Abstract

Come mai una antica regula juris come il principio mater semper certa è avvertita come utile e importante dalle femministe italiane di oggi? E che cosa ci dice questo riguardo al rapporto tra femminismo italiano e diritto?  Il saggio si avventura tra queste domande cercando di proporre una via d’uscita dall’alternativa usurata fra formalismo e anti-formalismo, e recuperando il valore dell’esperienza giuridica.

Parole chiave: Uguaglianza, Diritto, Femminismo

 

Why is an ancient regula juris as the principle Mater semper certa felt today as an useful and important tool by many feminists in Italy? And what does this tell us about the relationship between Italian Feminism and Law? This essay ventures among these questions trying to propose a way out of the worn alternative between formalism and anti-formalism, and recovering the value of Law as Experience.

Key words: Equality, Law, Feminism

        

Capitolo 3

La pratica femminista del processo penale come strategia di difesa dei diritti delle donne vittime di violenza maschile

di Teresa Manente

 

Abstract

In questo saggio a partire dalla mia esperienza professionale di avvocata penalista specializzata nell’assistenza legale a favore delle donne vittime di violenza maschile, traccio un quadro dell’approccio, degli strumenti e degli obiettivi della pratica femminista del processo, con un approfondimento in tema di reato di maltrattamenti in famiglia e sulla funzione giuridico-politica dell’atto di costituzione di parte civile delle associazioni femministe nei processi penali.

Parole chiave: Pratica Femminista Del Processo, Violenza Maschile contro le Donne, Violenza Domestica, Affidamento, Sorellanza

 

In this essay, taking as starting point my professional experience as criminal lawyer specialised in legal assistance of women victims of male violence, I suggest a framework of approaches, tools and goals for a feminist practice of the criminal trial, with a focus on the crime of domestic violence and on the juridico-political function of the participation of feminist associations to the criminal trials as civil part.

Key words: Feminist Practice of the Trial, Male Violence Against Women, Domestic Violence, Trust, Sisterhood

 

Capitolo 4

Femminismo giuridico tra pratica forense e teoria. Caso di studio: la violenza sessuale nei conflitti dinanzi alle corti regionali per i diritti umani

 di Ilaria Boiano

           

Abstract

Definita una prima traccia metodologica della critica femminista del diritto, in questo contributo si sondano le potenzialità del femminismo giuridico inteso come limite esterno del diritto positivo e del contenzioso a partire da casi decisi dalle corti regionali di tutela dei diritti umani (Corte EDU e Corte Interamericana) sul tema della violenza sessuale commessa nel corso di conflitti interni e internazionali. In chiusura si offre una prima riflessione sull’approccio femminista alla giustizia invocato dal Tribunale delle donne in Sarajevo, che trova sua fonte e regola a partire dall’esperienza e attraverso la convalidazione di quest’ultima come fonte primaria di sapere.

Parola chiave: Femminismo Giuridico, Diritto Internazionale, Violenza sessuale in situazioni di conflitto, Esperienza Giuridica, Giustizia Femminista

 

In this essay I will suggest a first methodological trace of legal feminism and I will explore its potentialities as external limit of the law and litigation through the analysis of cases decided by the regional human rights courts (ECtHR and IACtHR) dealing with the issue of conflict-related sexual violence. In the end, I will offer a first picture of the feminist approach to justice invoked by the Women’s Court in Sarajevo, which identifies its source and rule with experience and through the validation of the latter as the primary source of knowledge.

 

Key words: Legal feminism, International Law, Conflict-related Sexual Violence, Legal Experience, Feminist Justice

 

Capitolo 5

Umanità come percorso individuativo

Diritto, esperienza, differenza

di Angela Condello e Benedetta Rinaldi Ferri

 

Abstract

Il principio di uguaglianza presuppone i valori della dignità e dell’autonomia. L’autonomia implica che ciascuno sia in grado di determinare la propria esistenza attraverso una serie successiva di scelte tra diverse opzioni. Questo percorso è reso possibile dai diritti fondamentali che, se intesi come spazio di evoluzione, garantiscono spazi di autodeterminazione nei rapporti giuridici privati. A partire dall’analisi di due casi di discriminazione religiosa sul lavoro e delle sentenze della Corte di Giustizia europea, individuiamo un approccio interpretativo coerente con la logica di bilanciamento propria di questi diritti e delineiamo un quadro teorico utile a fare dei diritti universali non un esercizio di definizione, ma una possibilità di individuazione.

Parole chiave: Autonomia, Diritti Fondamentali, Differenze, Differenza, Individuazione, Esperienza.

 

 

The principle of equality presupposes the values of dignity and autonomy. Autonomy implies that everyone is able to determine his or her existence through a series of choices among different options. This path is enabled by fundamental rights which guarantee, when understood as a space of evolution, spaces of self-determination in private legal relations. The analysis starts from the exam of two cases of religious discrimination. By discussing the judgments of the European Court of Justice, we outline an interpretive approach consistent with the balancing logic of these rights and we build a theoretical framework that could be useful to transfomr universal rights into a possibility of individuation.

Keywords: Autonomy, Fundamental Rights, Differences, Difference, Individuation, Experience.

 

Capitolo 6

La violenza economica sulle donne come paradigma della violenza conservatrice.

Un punto di vista sulla sentenza di Cassazione n. 11504 del 10 maggio 2017, in tema di assegno divorzile

di Chiara Colasurdo

 

Abstract

Intercettate le direttrici filosofiche e sociali della configurabilità di una violenza contro le donne anche in termini economici, e disvelato il panorama di una tendenza a conservare la subalternità cui le donne sono state storicamente relegate, il testo procede con una breve analisi del lavoro svolto dalle donne nell’ambito della produzione e della riproduzione sociale. Il contributo critica una recente sentenza di Cassazione che ha inteso mutare i criteri di determinazione del diritto all’assegno divorzile. Ci si interroga sulla conciliabilità di un diritto che trova nell’esperienza la propria fonte con il rendere giustizia attraverso le pronunce giurisdizionali utilizzando l’approccio decostruzionista del femminismo giuridico.

Parole chiave: Femminismo Giuridico, Solidarietà Economica, Lavoro, Assegno Divorzile, Violenza Conservatrice, Giustizia Sociale, Esperienza Giuridica.

 

Intercepted the philosophical and social guidelines about the configurability of economic violence against women and unveiled the panorama of a tendency to preserve the subalternity in which women have been historically relegated, the essay proceeds with a brief analysis of the women’s work in the field of production and social reproduction. The contribution criticizes a recent judgement of Italian Cassation Court that intended to change the criteria for determining the right to divorce allowance. Using the deconstructive approach of the legal feminism, it is questioned the compatibility of a right that is rooted in the experience with the possibility of doing justice through judicial pronouncements, using the legal feminism deconstructive approach.

Key words: Legal Feminism, Economic Solidarity, Work, Divorce Allowance, Conservative Violence, Social Justice, Legal Experience.

 

Capitolo 7

Vulnerabilitá, vittime e diritti

di Chiara Federica Pedace

Abstract

Il concetto di vulnerabilità ha progressivamente assunto una rilevanza centrale, tanto nel dibattito filosofico-politico, quanto nel discorso giuridico. L’impulso derivante soprattutto dalla normativa sovranazionale alla tutela delle vittime di reato ha attribuito rilevanza giuridica a tale concetto, e contribuito allo sviluppo di una riflessione criminologica sulla posizione della vittima nello studio della devianza, tanto da determinare la nascita di una nuova disciplina quale la vittimologia. Il contributo si propone di analizzare la centralità assunta dalla vittima nel diritto penale e nel dibattito criminologico. Questa ricostruzione consentirà di illuminare il significato che la vulnerabilità assume nell’ambito della tutela delle vittime fornita dalla normativa e giurisprudenza interna e sovranazionale. Attraverso gli strumenti concettuali offerti dalla criminologia critica e dalla critica femminista al diritto, saranno evidenziate le criticità connesse all’uso di tale concetto sia nell’accezione utilizzata in ambito giurisprudenziale e legislativo che in quella fatta propria dalla vittimologia.

Parole chiave: Vulnerabilità, Vittima, Vittimologia, Criminologia, Critica Femminista del Diritto

 

The concept of vulnerability is beginning to take on significance both in philosophical debate and in legal field. The protection of victim of criminal offences provided by European law is giving legal form to this concept. These forms of protection, furthermore, are contributing to the development of criminological studies about the status of the victim. This stimulus has led to the birth of a new branch of criminology called victimology. The paper aims to examine the centrality of the victim in criminal law and in the criminological debate. This reconstruction makes it possible to explore the meaning of vulnerability in the field of the protection of victims provided by European and national law. Through conceptual tools offered by critical criminology and feminist critique, the paper highlights critical issues relating to the use of this concept both in legal framework and in victimology.

Key words: Vulnerability, Victim, Victimology, Criminology, Feminist Critics of Law

 

Capitolo 8

«Non nel mio nome!» Sicurezza, sessismo e autodeterminazione nelle parole dei collettivi femministi contemporanei italiani

di Caterina Peroni

 

Abstract

In questo contributo si analizzano i documenti femministi pubblicati sul sito «Controviolenzadonne.org» in occasione della manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne «Non nel mio nome» del Novembre 2007. Oggetto della critica femminista è la strumentalizzazione politico-mediatica in chiave securitaria della violenza di genere in Italia, avvenuta in seguito all’omicidio di Giovanna Reggiani nell’Ottobre 2007 per mano di un cittadino romeno, all’interno di un frame ancora profondamente sessista, patriarcale ed eteronormativo che, secondo le campagne analizzate, lede la libertà femminile. Dai comunicati proposti si analizzano le forme di autodeterminazione e di autonomia delle donne, proposti da questi collettivi e movimenti come unici strumenti utili per combattere la violenza di genere.

Parole chiave: Violenza di Genere, Movimenti Femministi, Giovanna Reggiani, Frame Sicuritario, Norma Eterosessuale, Autodeterminazione

 

This paper analyzes the feminist documents published on the website «Controviolenzadonne.org» for the national demonstration against male violence on women «Not in my name» of November 2007. The target of feminist criticism is the political-media exploitation of gender-based violence in Italy occurred after the murder of Giovanna Reggiani in October 2007 at the hands of a Romanian citizen, within a still deeply sexist, patriarchal and heteronormative frame that undermines women’s freedom. In the press releases, the feminist groups organizing the demonstration claim the self-determination and autonomy of women as the only useful tools to radically combat gender-based violence.

Key words: Gender-Based Violence, Violence Against Women, Giovanna Reggiani, Security frame, Heterosexual Norm, Self Determination, Italian Feminist Movements.

 

 

 

[1] Testo scritto a partire dalla Lectio Magistralis tenuta per inaugurare il modulo ‘Diritto/Diritti/Giustizia’ coordinato da Anna Simone, Ilaria Boiano, Angela Condello all’interno del Master in Studi e Politiche di Genere diretto dalla prof.ssa Federica Giardini, Università di Roma 3.