Luce Irigaray e la differenza sessuale

Luce Irigaray e la differenza sessuale

Luce Irigaray ha dedicato tutta la sua ricerca all’elaborazione e creazione di un pensiero della differenza sessuale. Ciò che la distingue dalle altre femministe è che la differenza sessuale è per lei la forza della nostra società, che è costituita da una molteplicità di differenze: linguistiche, religione, culturali. Tutte si basano sulla differenza sessuale, la differenza basilare da considerare cioè, per poi poter considerare tutte le altre, è la differenza tra uomo e donna. Solo rispettando questa base tutte le altre differenze, soprattutto in una cultura come quella di oggi in cui le differenze sono l’identità degli individui, potranno essere rispettate a loro volta. Per Luce Irigaray la differenza sessuale è il conoscersi, l’appropriarsi delle proprie caratteristiche e nel rispetto di esse, delle nostre e di quelle degli altri. Rispettare la propria differenza e le differenze altrui è la chiave per una convivenza pacifica e rispettosa.

Speculum. L’altro in quanto donna
Feltrinelli, Milano 1975
È il suo primo testo in cui critica la teoria freudiana e quella lacaniana sul tema della donna, in particolare sulla sessualità femminile. In questo testo inizia a rivisitare la filosofia classica (in particolare è famosa la rivisitazione del mito della caverna di Platone) leggendola da un punto di vista propriamente femminile. È il testo più famoso dell’autrice belga, che le valse l’espulsione dalla scuola freudienne a causa delle sue idee in contrasto con quelle psicoanalitiche dominanti di Lacan che era il direttore.

Questo sesso che non è un sesso
Feltrinelli, Milano 1977
Questo testo è ancora legato al primo periodo, quello di critica alle tematiche psicoanalitiche della donna. Potrebbe essere considerato la continuazione di Speculum, e dell’analisi di Freud e di Lacan. Secondo l’autrice la psicoanalisi e la filosofia occidentali hanno portato a una cultura apparentemente valida per tutti, ma in realtà portatrice di valori maschili. Questo testo, insieme a Speculum, propone una rifondazione della teoria della differenza sessuale attraverso una rivisitazione della psicoanalisi e della filosofia occidentali.

Amante marina di Friedrich Nietzsche
Luca Sossella editore, Roma 1980
I grandi temi del pensiero di Nietzsche vengono rivisitati attraverso un labirinto di un altro linguaggio, in un modo a metà tra la poesia e la filosofia, e riascoltati senza la maschera dell’abitudine, a partire da un altro punto di vista, quello femminile.

Passioni elementari
Feltrinelli, Milano 1983
È un testo scritto in aforismi usando un linguaggio poetico. Numerose saranno le sue opere in poesia in quanto è la parola che può maggiormente accedere all’essere profondo, in particolare quello della donna. Luce Irigaray cerca di spiegare il dolore e le difficoltà delle donne nel loro rapporto con gli uomini, in un mondo maschile, le cui leggi sono maschili, inscritte in un mondo maschile.

L’oblio dell’aria in Martin Heidegger
Bollati Boringhieri, Torino 1983
Questo libro è un dialogo con la filosofia di Martin Heidegger. È un omaggio che fa al maestro. Inizia a scrivere qualche giorno dopo la morte del filosofo, e ne affronta le tematiche che l’hanno più influenzata. È un modo per ringraziarlo di averle insegnato a pensare, per averle aperto un percorso. Trattando dell’essere, Irigaray ha scoperto che l’essere non è uno, ma è due, è uomo e donna. Se Heidegger è il filosofo dell’uomo, Irigaray sarà la filosofa della donna?

Etica della differenza sessuale
Feltrinelli, Milano 1984
È il manifesto del suo pensiero. Un’etica e una politica nuove che prendono principio dalla differenza sessuale. Qui inizia maggiormente la sua riflessione sul soggetto donna, i cui singoli argomenti affronterà uno alla volta nei suoi testi successivi. La risposta alla differenza sessuale di Luce Irigaray è affermativa: i sessi sono per natura diversi, e lo sono ontologicamente. Secondo la Irigaray nella filosofia occidentale il pensiero maschile si è imposto come soggetto universale e neutro, che costruisce il mondo a partire da sé e ha sottratto all’essere sessuato femminile l’accesso al simbolico, la capacità di autosignificarsi. È necessario per le donne colmare la mancanza di un pensiero proprio su sé stesse e sul mondo, dotandosi di uno strumento conoscitivo che riconsegni loro questa capacità fondativa. Il punto di partenza, questo strumento conoscitivo, non può che essere il corpo, sede di origine fisica e simbolica: “per le donne -scrive la Irigaray- l’essere sessuate nella differenza è qualche cosa di imprescindibile, è, per ciascuna donna che si trova a nascere donna, un dato inalterabile che si radica nel suo essere non come un che di superfluo o un di più ma come ciò che essa necessariamente è: appunto donna”.

Sessi e genealogie
La Tartaruga, Milano 1987
Luce Irigaray analizza due concetti che non possono essere omessi nel concepire un nuovo modo di pensare: la differenza sessuale e la genealogia. Questi concetti sono correlati tra loro. Il primo è la base della società, delle relazione e di ogni rapporto sociale. Il secondo è il punto di riferimento di ogni persona che deriva da due famiglie e da due storie, una è quella dei propri genitori e progenitori, l’altra è quella del proprio sesso.

Il tempo della differenza. Diritti e doveri civili per i due sessi. Per una rivoluzione pacifica
Editori Riuniti, Roma 1989
È un testo politico. In cui per la prima volta affronta l’argomento della differenza sessuale, e dell’importanza del suo riconoscimento a livello europeo. Infatti proprio in questo testo vi è l’abbozzo del tentativo di una costituzione europea fatta dalla filosofa a quattro mani con il deputato europeo Renzo Imbeni. In essa viene trattata la necessità e l’urgenza di riconoscere attraverso leggi le caratteristiche proprie di ogni sesso, e di identificare il prima possibile un concetto di cittadinanza adottabile in Europa.

Parlare non è mai neutro
Editori Riuniti, Roma 1991
È uno studio che Luce Irigaray ha fatto nel linguaggio. La diversità linguistica, sia nella costruzione delle frasi e nella scelta delle parole, che nei contenuti, secondo due punti di vista: maschile e femminile e psicoanalitico. Sostiene che, se il dialogo è alla base del confronto, è allora importante cambiare il nostro modo di parlare: la parola è necessaria per arrivare all’altro, ed entrare in dialogo. La differenza sessuale ha bisogno di un linguaggio che la determini, attraverso il quale se ne possa parlare, discutere e anche distruggere se è il caso. Le donne hanno bisogno di parole, di un simbolico conforme all’esperienza femminile. Una donna deve poter parlare di sé senza passare necessariamente attraverso l’immaginario maschile.

Io tu noi. Per una cultura della differenza
Bollati Boringhieri, Torino1992
È una raccolta di saggi e articoli che aiutano a comprendere meglio il significato e il ruolo della differenza sessuale.

Amo a te. Verso una felicità nella storia
Bollati Boringhieri, Torino, 1993
Amo a te è un libro incentrato su questo “a”. Esso è un luogo di pensiero, di pensare a te, a me, a noi a ciò che ci unisce e a ciò che ci allontana, alla distanza che allo stesso tempo ci permette di essere singoli e uniti. Rappresenta un tempo e un luogo nuovi, da scoprire. Questo “a te” si deve scoprire attraverso una pratica nuova del respiro che cerca di tradursi in parole.

Essere due
Bollati Boringhieri, Torino 1994
In questo testo si analizza l’”altro”. L’altro è l’altro della differenza sessuale. La nostra cultura ha nascosto e sottratto questo altro, diverso, ma esso è fatto di linguaggio e carne. Pensare questo altro, pensare cioè la differenza e l’alterità sono le possibilità per il pensare stesso, per il vivere e l’amare. Luce Irigaray dialoga in questo testo con Sartre, Merleau-Ponty, Lévinas, Hegel e Heidegger, con l’obiettivo di far emergere nella storia della filosofia occidentale una dialettica dell’intersoggettività fondata sulla differenza sessuale. Da alcuni studi che la Irigaray compie sul linguaggio di ragazzi e ragazze emerge che la nostra società parla sempre di un soggetto unico (che di fatto è maschile) che costruisce una filosofia verticale e supera la natura; se si entra invece nell’ottica dei due soggetti (differenti ma in continua relazione fra loro) questo rapporto cambia e ciascun soggetto è in relazione con la natura, con tutti gli individui e con la cultura. “L’umanità è a due e bisogna divinizzare questa condizione, coltivare il nostro essere in relazione con il prossimo”.

La democrazia comincia a due
Bollati Boringhieri, Torino 1994
È una raccolta di saggi e articoli dal tema decisamente più politico e in particolare sulla democrazia intesa come espressione della cittadinanza, che è a due voci: maschile e femminile.

Tra Oriente e Occidente. Dalla singolarità alla comunità
Manifestolibri, Roma1997
Per costruire una comunità che sia però basata su principi diversi, occorre prendere ispirazione al mondo e al pensiero orientale. È proprio dall’Estremo Oriente che possono giungere a noi insegnamenti per ripensare un’identità singolare più in armonia con il cosmo, meno scissa fra corpo e spirito. In questo testo Luce Irigaray mette in evidenza l’importanza che hanno avuto per lei l’esperienza dello yoga e una pratica conscia del respiro, che possono portarci a ripensare in modo diverso la sessualità e la relazione amorosa, ma anche la relazione con se stessi e con gli altri.

Il respiro delle donne. Credo al femminile
Il Saggiatore, Milano 1997
È un tentativo di formulare un nuovo modo di pensare delle donne, e un nuovo modo di vivere. Esso deve partire dal respiro che non è altro che l’essenza della vita. Questo testo affronta la tematica delicata del simbolico femminile, la sua carenza e la sua dimenticanza e insieme la necessità di fondare un pensiero a partire dalle figure mitologiche e dalle caratteristiche femminili in cui ogni donna può riconoscersi.

La via dell’amore
Bollati Boringhieri, Torino 2002
È l’opera forse più concreta di Luce Irigaray, in cui l’autrice si incammina su una “via dell’amore”, un modo nuovo cioè di pensare e di vivere, che coinvolge il rapporto tra arte, religione e filosofia. Alla base di questo nuovo modo di pensare stanno uomini e donne considerati nella loro globalità e nelle loro differenze. L’attenzione è concentrata sull’intersoggettività e sull’elaborazione di un discorso volto al saper vivere e al condividere la vita, sul dialogo.

Preghiere quotidiane
Heimat edizioni, Salerno 2006
È una raccolta di poesie. Esse dimostrano il differente linguaggio tra la poesia maschile e la poesia femminile. Se la prima tende a  esaltare un sentimento di morte e di staticità, la seconda è un elogio alla vita e alla natura. Il linguaggio poetico è di fondamentale importanza per poter riscoprire un rapporto con la natura e con se stessi che oltrepassi le convenzioni sociali e culturali.

In tutto il mondo siamo sempre in due. Chiavi per una convivenza universale
Baldini Castoldi Dalai, Milano 2006
La questione dell’essere in due si pone in tutte le culture: corrisponde alla struttura del dialogo. Come rendere possibile relazioni tra un io e un tu rispettati in modo equivalente nella loro dignità e diritto alla parola? Questo, più che una semplice uguaglianza economica, aprirebbe la via per tessere una comunità democratica a livello mondiale. La differenza sessuale qui ha un’importanza decisiva perché è il paradigma universale e basilare della relazione nella differenza. Deve dunque diventare il modello mondiale di dialogo democratico. In tutto il mondo, ci sono soltanto uomini e donne di diverse età, razze, culture, appartenenze socio-economiche ecc. Riuscire a trasformare la relazione uomo-donna in un dialogo fra soggetti che rispettano le mutue differenze conduce alla convivenza con altre differenze che, invece, ostacolano la costituzione di una comunità universale se la relazione uomo-donna non è vissuta in modo colto e democratico. La differenza fra culture comincia con la differenza di identità fra uomo e donna.

Oltre i propri confini
Baldini Castoldi Dalai, Milano 2007
È un libro sul dialogo. Dialogare in ogni momento e in ogni luogo con ogni persona che incontriamo. Così impariamo a uscire dal nostro proprio orizzonte per costruire, a poco a poco, un mondo nuovo che tenga conto delle differenze fra tutte e tutti. La nostra appartenenza sessuata delinea i primi confini che dobbiamo allo stesso tempo rispettare e aprire per incontrare l’altro. Essa corrisponde al più basilare passaporto per andare oltre tutti gli altri confini. Luce Irigaray ha incontrato sia donne sia uomini la cui formazione e il cui impegno erano diversi  e si è confrontata con loro.

Condividere il mondo
Bollati Boringhieri, Torino 2008
Lo sforzo di affrontare le sfide emergenti con il linguaggio del logos, ci chiama a un impegno sempre più operoso sia sul versante della mediazione culturale, sia sul versante della partecipazione pubblica alla vita del territorio e del mondo. Abitare da cristiani questo nostro mondo, infatti, significa impegnarsi per una realtà in cui si inverano i diritti inalienabili della persona e in cui il Bene di tutti è la buona vita dei popoli.

Il mistero di Maria
Paoline editoriale, Milano 2010
È un testo che analizza la figura di Maria, madre di Gesù. Non è un opera rivolta esclusivamente ai credenti, anzi, è un’opera che serve a credenti e non credenti a riscoprire la figura madre di tutte le figure femminili. A essa derivano le concezioni delle donne date nella cultura occidentale. Ma non è solo un insieme di analisi, ma è anche un insieme di riflessioni e di interrogazioni sulla donna, su Maria, e sul simbolico femminile.

Scheda curata da Anna Munaretto