Adriana Cavarero

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Adriana Cavarero nasce a Bra (in provincia di Cuneo) nel 1947. Trascorre la sua adolescenza a Torino e, successivamente, a Verona. Si laurea in Filosofia e lavora all’Università di Padova sino al 1984 e poi a Verona, dove fonda con altre la Comunità filosofica femminile Diotima – da cui si allontana nel 1990. Negli anni Novanta intensifica i rapporti con il pensiero femminista internazionale, tenendo vari corsi universitari in Inghilterra e negli Stati Uniti. Attualmente è docente ordinaria dell’Università degli Studi di Verona, dove insegna Filosofia politica e, tra le varie attività, coordina il dottorato in Scienze Umane e filosofia ed è Presidentessa del Centro di ricerca Politesse – Politica e teorie della sessualità.

Bibliografia e sitografia

  • Inclinazioni. Critica della rettitudine, Cortina Editore, Milano 2013;

Una fra le più autorevoli filosofe italiane si interroga sul significato morale e politico della postura verticale del soggetto e propone di ripensare la soggettività in termini di inclinazione. Si tratta di due geometrie, di due costruzioni ontologiche. Mentre nella classica figura dell’uomo retto e nei vari dispositivi rettificanti della tradizione filosofica si annida un io egoistico, chiuso in sé, autosufficiente e autoreferenziale, nella figura dell’inclinazione prende invece forma un sé altruistico, aperto e spinto a uscire dal suo asse per sporgersi sull’altro.

  • Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica, Ombre Corte, Verona 2009 (ristampa);

Pubblicato per la prima volta nel 1990, e subito tradotto in molte lingue, il libro è tutt’ora al centro del dibattito internazionale sulla filosofia della differenza sessuale, sulla teoria politica di stampo radicale e sugli studi culturali e di genere. Nessuna categoria della tradizione si salva dal furto speculativo di Cavarero, che finge di interrogare il pensiero antico per porre questioni decisive – sul corpo, la sessualità, l’identità e il potere – che riguardano sempre più da vicino il nostro presente. Dopo aver letto “Nonostante Platone”, qualcuno ha detto che l’autrice agisce come Robin Hood: ruba figure agli uomini per darle alle donne.

  • Orrorismo, ovvero della violenza sull’inerme, Feltrinelli, Milano 2007;

Gli attentati suicidi, le stragi di civili, i massacri delle guerre contemporanee: la violenza potenziata che rinnova il nostro raccapriccio quasi quotidianamente è violenza sugli inermi. Il femminile ha fatto irruzione anche sulla scena contemporanea. Donne, talvolta madri, si contano ormai tra le attentatrici suicide come tra le aguzzine di Abu Ghraib e la loro entrata in scena aumenta la ripugnanza e l’effetto si moltiplica. Quasi che l’orrore, come già sapeva il mito, avesse bisogno del femminile per rivelare la sua autentica radice.

  • Il femminile negato. La radice greca della violenza occidentale, Pazzini, 2007;

Questo libro, partendo dai miti e dalla filosofia dei greci, ne mostra l’influsso sul pensiero e sulla politica dell’Occidente come cultura “omosessuale”, cioè esclusivamente maschile. Una cultura che genera inevitabilmente violenza, in quanto sotto forme e con intensità diverse produce quell’individualismo possessivo che nega la relazione essenziale con l’altro.

  • A più voci. Filosofia dell’espressione vocale, Feltrinelli, Milano 2003;

La voce non inganna. Le sue inflessioni, il suo timbro, perfino le sue pause e i suoi silenzi ci parlano del suo possessore, e ci permettono di riconoscerlo e conoscerne le intenzioni, cioè di riconoscere il senso di un discorso là dove la parola scritta deve arrestarsi al solo significato. A partire da qui è possibile rileggere la storia della voce come rovescio dei grandi temi che hanno attraversato la filosofia fin dalle sue origini.

  • Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione, Feltrinelli, Milano 2001;

In una prospettiva femminista, Cavarero utilizza l’unicità per polemizzare contro due posizioni della filosofia contemporanea. Ogni essere umano, nella sua unicità, desidera ricevere da un altro il racconto della propria storia. Solo gli altri possono scorgere il disegno di un’identità nel corso della sua esistenza e raccontarla in presa diretta, in sua presenza.

  • Corpo in figure. Filosofia e politica della corporeità, Feltrinelli, Milano 2001;

I rapporti fra la politica e il corpo alludono a un conflitto sessuale. Attraverso la prospettiva del femminismo critico, incrociata con moduli foucaultiani e schmittiani, si indagano gli strani rapporti fra la politica e il corpo, che giungono a sintetizzarsi, a partire dalle figure di Antigone e di Ofelia e dal pensiero di Platone e di Hobbes, nella metafora del corpo politico.

  • Le filosofie femministe, (a cura di), con Franco Restaino, Paravia, Torino 1999;

Un’originale raccolta di testi che consente un primo approccio diretto alla varietà e ricchezza del pensiero femminista. Temi e figure principali vengono presentati seguendo un itinerario storico-tematico e suddivisi per aree culturali, tenendo conto degli specifici contributi teorici delle singole aree: denuncia del patriarcalismo, dicotomia sesso-genere, lesbofemminismo e femminismo etnico negli Stati Uniti; femminismo socialista integrato dalla psicoanalisi in Gran Bretagna: teoria della differenza sessuale e scrittura femminile in Francia: differenza e pensiero sessuato in Italia.

  • Parricidio o matricidio simbolico?, in Al crepuscolo del padre, Graziano Martignoni (a cura di), Edizioni Alice, Comano 1994, pp.75-85;
  • Dire la nascita, in AA.VV., Diotima. Mettere al mondo il mondo, La Tartaruga, Milano 1990, pp. 96-131;
  • Per una teoria della differenza sessuale, in AA.VV., Diotima. Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987, pp. 43-79.

Articoli e varie

  • Condizione umana contro “natura”, con Judith Butler, in “MicroMega”, Almanacco di Filosofia 4 (2005), pp. 135-146.
  • Maria Zambrano e Antigone, in “Il segnale”, 41 (1995), pp. 25-30;
  • La passione della differenza, in AA.VV., Storia delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 279-313;
  • La figura dell’amore nel pensiero di Luce Irigaray, in “Segni e comprensione”, 22 (1994), pp. 34-39;
  • Il tramonto del soggetto e l’alba della soggettività femminile, con Rosi Braidotti in “DWF” n. 20, 1993, pp. 69-90;
  • Le donne di Gulliver, con Mirella Agorni, in “DWF” n. 17, 1993, pp. 33-39;
  • Essere presso di sé. Noi che non fummo ad Itaca, in “DWF” n. 4, 1986, pp. 11-16;

Elenco dei link dove compaiono articoli, testi, interventi dell’autrice

Intervista su “Uncò”

I significati del concetto di cura, da una lezione di Adriana Cavarero

Lezioni su Rai Cultura

Link

Collegamento al sito dell’Università di Verona

Collegamento al sito della comunità filosofica femminile di Diotima collegata all’Università di Verona

Collegamento al sito personale della pensatrice

Collegamento alla libreria delle donne di Milano, luogo storico del femminismo, casa editrice, centro studi

 

Iniziative
Collabora con la rivista “Micromega”, è nel comitato di redazione di alcune riviste e nel comitato scientifico di alcuni istituti (Il Centauro, Filosofia Politica, Iride, Istituto Gramsci Veneto, The Finnish Yearbook for Political Thought, Centro per il lessico politico europeo, il cui direttore è Nicola Matteucci, Università di Bologna). Responsabile italiana nel coordinamento scientifico della Society for European Philosophy (direttore Andrew Benjamin, Università di Warwick). Direttrice del gruppo di Studi arendtiani presso l’Università di Verona.

Scheda curata da Federica Voci e Nicoletta Stellino

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Nicoletta Stellino si è laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi Roma Tre con una tesi sul concetto di autorità e sul rapporto tra potere e politica nel contemporaneo, con particolare attenzione alle questioni affrontate dal pensiero (...) Maggiori informazioni

Federica Voci
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Federica Voci, classe 1977, laureata in filosofia della religione alla Sapienza (2003), incontra Federica Giardini e con Lei, il pensiero della differenza, frequentando il master “Filosofia e Interculturalità” (2005). Ha partecipato all’organi (...) Maggiori informazioni

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Valentina Riolo (Crotone, 1995) si è laureata in Scienze filosofiche presso l’Università degli Studi Roma Tre - dopo un Erasmus alla Freie Universität di Berlino - con una tesi dal titolo "Critica della misura neoliberale e nuove prospettive. Co (...) Maggiori informazioni