Carole Pateman. Una bibliografia ragionata

a cura di Isabella Mileti, Camilla Valerio, Nicole Kheiraoui, Adio Terranova

Carole Pateman, The Disorder of Women, Stanford University Press, 1989
Il volume “The Disorder of Women” è stato pubblicato tra il 1975 e il 1988. Pateman prende in esame gli aspetti della vita democratica e considera le condizioni sociali che sono necessarie per la democrazia, partendo dalla critica alla divisione della società secondo canoni di classe e genere. Per far ciò, compie lo sforzo di rivedere e rivisitare alcune delle teorie di Rousseau, Freud, Hobbes, Locke, Hegel includendo saggi da una prospettiva femminista e fornendo esempi concreti delle differenze tra questi due approcci alla democrazia, alle questioni del consenso e dell’obbligo politico, e al rapporto tra la sfera privata e quella pubblica:

Rousseau and Freud offer a remarkably similar diagnosis of why women are incapable of developing a sense of justice. Both agree that for women, anatomy is destiny. The biological (natural) differences between the sexes influence and are reflected in their respective and moral characters.

Il volume offre vari argomenti di discussione sui problemi non solo della democrazia, ma anche della cittadinanza e dello stato sociale, secondo una prospettiva “femminista” che mette in luce le difficoltà largamente che circondano la partecipazione delle donne. 

Carole Pateman, Il contratto sessuale. I fondamenti nascosti della società moderna,  Moretti&Vitali, 2015
Nel libro “Il contratto sessuale” del 1988, Carole Pateman, riprende l’analisi di Hobbes, Locke e Rousseau– quindi le teorie fondanti dello stato moderno – e di altri autori più recenti, allo scopo di evidenziare quello che lei chiama una “autocensura teorica”.  L’origine della libertà nella nostra società, secondo il contrattualismo classico, è da ritrovare nell’azione degli uomini che in quanto liberi ed uguali decidono spontaneamente di uscire da uno stato di natura belligerante sottomettendosi ad un potere superiore attraverso il cosiddetto contratto sociale. Qui Pateman evidenzia una incongruenza nel racconto originario in quanto, alla base di questo patto ci sarebbe il dimenticato contratto sessuale che relega le donne in uno stato di inferiorità. Loro, infatti, non hanno di fatto partecipato al contratto sociale e sono state confinate nella sfera privata. In questo senso quindi, le donne non sono “individui” (in quanto proprietarie del proprio corpo e della propria libertà) ma sottomesse e lo sono in ogni contratto a cui si legano nella vita, come ad esempio il contratto di matrimonio.  Attraverso le fitte pagine di questo libro, Pateman fornisce un’analisi dettagliata e complessa delle conseguenze del contratto sessuale sia sul piano del diritto (in particolare all’interno dell’istituto del matrimonio) ma anche della sua “forza pratica” nel quotidiano che risulta ancora attuale. In modo particolare, quando ci racconta che le donne sono incorporate nella vita pubblica e sociale su basi diverse rispetto agli uomini e che nel mondo del lavoro non sono considerate come lavoratrici a pieno titolo, non possiamo che risentire gli echi di una narrativa che ci permea ancora oggi e che ci racconta di donne, magari con con ruoli politici o pubblici, sempre e solo come “madri”, “figlie” e “mogli di”.

Carole Pateman, Charles W. Mills, Contract and Domination, Polity, 2007
L’opera “Contract and Domination”, pubblicata nel 2007, nasce dalla collaborazione di Carole Pateman con Charles W. Mills. Nel testo le teorie del contratto di Pateman e Mills entrano in relazione, tra intersezioni e divergenze. Pateman riflette sulla dottrina della terra nullius, in cui il contratto originale assume la forma del “contratto del colonizzatore”, che è a sua volta un “contratto razziale”. Mills formula il “contratto di dominio”, lo strumento descrittivo di una teoria non-ideale, che permette di tracciare le ingiustizie della società ribaltando il quadro ingannevole presentato dalla tradizionale teoria del contratto. 
Sia Mills che Pateman concordano sul fatto che le società occidentali siano state fondate sin dalle origini su un contratto che è sia razziale che sessuale, nel senso che è strutturato su una logica di dominio da parte delle persone bianche (uomini in primis) su quelle non-bianche e sulle donne. Pateman storicizza questo fenomeno partendo dagli albori dell’età moderna, mentre Mills delinea una gerarchia delle oppressioni in cui le discriminazioni razziali e quelle di genere si intersecano, restituendo un quadro profondamente critico della società occidentale rispetto al quale tutt3 noi siamo invitat3 a riflettere.

Redazione

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