Eleonora Cappuccilli – Tra Dio e la sfera pubblica. Mary Astell nella storia costituzionale inglese

Tesi di dottorato in Storia delle dottrine politiche
Dottorato in Politica, Istituzioni e Storia, presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Università di Bologna

Tutor: Maurizio Ricciardi

Anno accademico 2015/2016

mail: eleonora.cappuccilli@gmail.com

 

La tesi indaga la vita e le opere di Mary Astell (1666-1731), pensatrice politica, filosofa e teologa inglese. Il lavoro mostra come la riflessione di Astell costituisca un capitolo essenziale ma poco esplorato della storia costituzionale e del pensiero politico inglese. La dissertazione offre una dettagliata contestualizzazione dell’opera di Astell, letta anche come un episodio tutt’altro che secondario nella protostoria del pensiero politico femminista.
A partire dall’analisi di trattati giuridici, manuali di condotta, petizioni e profezie femminili del XVII e inizio XVIII secolo, viene ricomposto il contesto giuridico e sociale in cui si colloca l’opera di Astell. Da questa ricostruzione, che fa leva su più registri disciplinari, emerge una finora trascurata presenza femminile nell’economia e nel diritto del Seicento inglese, che si lega allo strutturarsi di una sfera pubblica a cui le donne, con la loro irruzione imprevista a ridosso della rivoluzione del 1640, contribuiscono a dare forma sin dall’inizio. Grande attenzione è dedicata al rapporto con i protagonisti della scena intellettuale dell’epoca, tra cui John Locke, John Norris e George Hickes, e alla relazione con donne notevoli quali la leveller Katherine Chidley, Margaret Cavendish e l’allieva di Locke Damaris Masham.
La tesi attraversa il dibattito politico-religioso del secolo delle due rivoluzioni inglesi, che vede lo scontro tra un conservatorismo d’impronta anglicana ortodossa, di cui Astell è esponente originale, e un nascente liberalismo tollerante e in linea con l’individualismo possessivo di Locke e dei contrattualisti. Un ulteriore nodo concettuale è costituito dalla teologia politica di Astell, nella quale il nucleo religioso dei concetti, delle idee, delle scelte alla base della costruzione dello Stato è costantemente messo a nudo. La sua teologia politica implica una critica delle politiche di tolleranza e il tentativo di riscrittura della storia: individuando un filo rosso che congiunge la great rebellion e la Glorious Revolution, Astell teorizza la necessità di un ordine in cui tutto il potere sia nelle mani di Dio e quindi del re, suo vicario sulla terra. L’autorità divina assoluta consente di pensare, così, un’eguaglianza radicale delle anime davanti a Dio. A partire da questa uguaglianza Astell può quindi affermare l’impossibile subordinazione delle donne agli uomini.
Questa rivendicazione dell’uguaglianza e dell’autonomia delle donne emerge con forza nel dibattito sull’educazione, in cui Astell interviene proponendo la creazione di un ritiro filosofico-religioso femminile che dovrebbe condurre a una sfera pubblica separata in grado di preparare le donne alla società degli uomini. Tanto la teoria educativa di Astell quanto quella politica sono lette come modo di mettere la soggettività femminile al centro della sfera pubblica, della religione e dello Stato moderno, come presenza che squaderna e allo stesso tempo riassesta il quadro costituzionale inglese.
INDICE

INTRODUZIONE

CAPITOLO I
RISCRIVERE LA STORIA

1.1
DISSENSO E ORTODOSSIA
1.1.1 Le sette
1.2 TOLLERANZA, CONFORMITÀ OCCASIONALE, ENTUSIASMO
1.2.1 L’entusiasmo alla prova della ragione
1.3 DIRITTO PUBBLICO, RIVOLUZIONE, COSTITUZIONE
1.3.1 Tra antichi ideali e rivoluzione
1.3.2 Un’indagine imparziale sulla Grande Ribellione
1.3.3La Gloriosa Rivoluzione e la nascita dell’ordine giuridico patriarcale
1.4 L’ORDINE GIURIDICO PATRIARCALE
1.4.1 Istituti di diritto privato tra coverture ed equità
1.5 IL PATRIARCALISMO QUALE FATTORE COSTITUZIONALE
1.5.1 Il patriarca di Filmer
1.5.2 Prima della Rivoluzione
1.5.3 Dopo le Rivoluzioni. Nichols e la storia costituzionale patriarcale

CAPITOLO II
L’IRRUZIONE NELLA SFERA PUBBLICA

2.1
UNA GUERRA COMBATTUTA CON ARMI E PAROLE
2.1.1 In pubblico disaccordo: la stampa
2.1.2 Petizioni pericolose

2.2 ALL’ALTEZZA DEL LORO SESSO. PETITIONERS, PREDICATRICI, PROFETESSE
2.2.1 Più coraggiose degli uomini: le petitioners
2.2.2 Profetesse e predicatrici
2.3 KATHERINE CHIDLEY, LEADER INDIPENDENTE
2.4 MARGARET CAVENDISH, UNA «COMPLICATED ROYALIST»
2.4.1 Una vita al servizio del re
2.4.2 Tra contratto e dominio
2.4.3 L’utopia di un mondo alla rovescia
2.5 LA PAROLA FEMMINILE E L’EGUAGLIANZA
2.5.1 La profezia femminile nell’età post-profetica
2.5.2 Le godly women dissenzienti e la naturale eguaglianza
2.5.3 Una proposta educativa tra il pubblico e il privato

CAPITOLO III
TRA CONSENSO E LEGITTIMITÀ. LA CRITICA A JOHN LOCKE

3.1
LA DIVINA OCCASIONE E L’AMORE DI DIO
3.2 IN DIALOGO CON DAMARIS MASHAM
3.2.1 Discourse concerning the Love of God
3.2.2 Occasional Thoughts in Reference to a Vertuous or Christian Life
3.3 LA RELIGIONE CRISTIANA, O L’INTOLLERANZA DEL CRISTIANESIMO
3.4 TRUMPETERS OF REBELLION. DEL MATRIMONIO E DEL GOVERNO

CAPITOLO IV
IL RIFUGIO DALL’IGNORANZA E DALLA TIRANNIA DEL COSTUME

4.1
IL PROGETTO EDUCATIVO
4.2 MANUALI DI ISTRUZIONI PATRIARCALI
4.3 UN METODO PER L’AUTOAPPRENDIMENTO
4.4 UNA NUOVA TEORIA DELLA CONOSCENZA

FONTI E LETTERATURA

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